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venerdì 1 febbraio 2019
martedì 22 maggio 2018
DONNE DI CARTA: Ann Deverià
Nonostante tutto, la mia cocciutaggine mi impone di portare avanti il mio progetto di "rinfrescare" e dare finalmente un'anima anche a questo secondo blog.
Perciò, anche se il tempo a disposizione è sempre poco, ma nella mia mente le idee frullano a decine, ho deciso di avviare quella che sarà una seconda "rubrica" (la quale, ahimè, temo che avrà un andamento un tantino discontinuo, come l'altra) da dedicare, di volta in volta, ad un personaggio femminile che, perlomeno secondo il mio modesto parere, lascia in qualche modo un segno.
"Donne di carta", dunque. Creature effimere nate dall'inchiostro e dalla mente di autori di oggi o di ieri, eppure donne forti, consistenti, con un'anima che le rende in un certo senso "vive".
Difficile scegliere da dove iniziare, tra le tante, meravigliose figure che la letteratura di oggi e di ieri i propone; eppure io in un certo senso non ho avuto dubbi. Scelgo di iniziare da lei, dalla splendida, inquieta, riservata Ann Deverià di Oceano Mare.
Una donna che passeggia solitaria su una spiaggia deserta, avvolta in un mantello viola scosso dal vento salmastro; questa l'immagine ricca di impatto con cui Ann Deverià compare in scena.
Lei, come gli altri ospiti della Locanda Almayer, giunta in quel luogo remoto in cerca di una qualche guarigione. Lei così affascinante, così apparentemente sana, così misteriosamente riservata, eppure così fragile, tanto da ricercare anch'essa quel potere terapeutico del mare che ha spinto tutti in quella piccola, sperduta locanda.
Ann è una donna che pacatamente riflette su sè stessa, rimette in discussione la propria vita e cerca di rinascere. Lo dice lei stessa, in una lunga passeggiata sulla spiagga, aspirando forte l'odore del mare:
"Io non volevo essere felice, questo no. Volevo.. Salvarmi, ecco: salvarmi. Ma ho capito tardi da che parte bisognava andare: dalla parte dei desideri. Uno si aspetta che siano altre cose a salvare la gente: il dovere, l'onestà, essere buoni, essere giusti. No. Sono i desideri che salvano. Sono l'unica cosa vera. Tu stai con loro, e ti salverai. Però, troppo tardi l'ho capito."
Qui, in questo lungo monologo durante la passeggiata con la bella Elisewin, si condensa l'essenza dell'animo di Ann Deverià. Qui finalmente apre il suo cuore, e lascia uscire il tormento che l'ha condotta in riva al mare, in fuga da una vita che non sente più sua, in cerca di sè stessa. Ann è una donna tormentata che cerca di rinascere, una donna imperfetta, una donna che paga certamente le conseguenze delle sue stesse scelte, una donna imprigionata in un matrimonio infelice ed in una vita che non sente più sua.
Adoro questa sua fragilità, questo suo essere una donna come tante, non un'eroina perfetta, non un modello convenzionale, eppure una straordinaria figura femminile.
Straordinaria ancor più quando, di fronte al riaffacciarsi nella sua vita di una passione tutto sommato ancora ardente, Ann rivendica innanzitutto il suo essere libera. Il suo essere sè stessa, l'aver ritrovato una sua dimensione.
Ora, non voglio nemmeno svelare troppi dettagli sulla storia, in fondo qualcuno potrebbe non averla letta e finirei per rovinare in parte il gusto della lettura.
Diciamo solo che ciò che ho adorato in questo personaggio sono proprio i suoi contrasti.
Il suo saper stare da sola - condensato nell'immagine di lei e del suo mantello viola sullo sfondo del mare - che non è frutto di depressione nè di instabilità quanto piuttosto di un ritrovato equilibrio.
Il suo coraggio di abbandonare il passato per rimettersi in gioco, e rifiorire.
La sua fragilità estrema, eppure la sua solidità nell'affontare da sola la ricerca di una nuova vita.
L'introspezione. Il fascino. La forza dell'equilibrio.
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immagine tratta da Pinterest |
Sarà un'insieme delle due cose, ma questo personaggio l'ho sentito particolarmente vicino, come di rado mi accade.
E forse il parallelismo è un tantino azzardato, ma da Ann Deverià la mia mente vola inevitabilmente al bellissimo brano di Jack Folla sulle Donne in rinascita, sentito e risentito, per carità, un tantino scontato, ma sempre tremendamente bello.
Ecco, Ann Deverià è bellissima perchè è così. Una donna che per un motivo o un altro ha fallito, che sente di vivere una vita che non le appartiene, una donna che sente di voler vivere davvero, con passione, a costo di essere additata e condannata per i suoi desideri. Una donna che tocca il fondo, e cerca di rialzarsi, cercando di ripartire da sè stessa prima ancora di avviare una nuova relazione.
Un personaggio, a mio modesto avviso, di una bellezza sconvolgente.
martedì 14 febbraio 2017
San Valentino: L'Amore secondo Baricco
Nel giorno degli innamorati, di parole e banalità se ne sprecano tante. Un po' come in tutte le giornate in cui si celebra qualcosa, d'altronde: il rischio di cadere nel baratro dell'ovvio è sempre in agguato.
Pur non essendo poi io neanche una grande amante della "giornata degli innamorati", ho deciso di dedicare comunque un piccolo post all'amore, in questo mio blog. Ed ho scelto per questo le parole di Baricco. Sono di parte, lo ammetto: adoro lui, il suo stile, i suoi personaggi. Fra tutti, ho scelto Bartleboom, uno delle meravigliose creature incontrate in Oceano Mare.
Perchè non possiamo parlare d'amore, senza citare lui, romantico, ingenuo, sognatore. Ma soprattutto, fedele a sè stesso. Bartleboom è uno che cerca l'amore vero, e non si accontenta di un surrogato. Vuole quello con la "A" maiuscola. Lo troverà? Non lo troverà? Rimando alla lettura del libro per conoscere per intero la sua storia.
Intanto, rubando le parole di Baricco, auguro di cuore un buon san Valentino a tutti coloro che l'amore lo cercano, lo aspettano, e che in esso ancora credono:
Pur non essendo poi io neanche una grande amante della "giornata degli innamorati", ho deciso di dedicare comunque un piccolo post all'amore, in questo mio blog. Ed ho scelto per questo le parole di Baricco. Sono di parte, lo ammetto: adoro lui, il suo stile, i suoi personaggi. Fra tutti, ho scelto Bartleboom, uno delle meravigliose creature incontrate in Oceano Mare.
Perchè non possiamo parlare d'amore, senza citare lui, romantico, ingenuo, sognatore. Ma soprattutto, fedele a sè stesso. Bartleboom è uno che cerca l'amore vero, e non si accontenta di un surrogato. Vuole quello con la "A" maiuscola. Lo troverà? Non lo troverà? Rimando alla lettura del libro per conoscere per intero la sua storia.
Intanto, rubando le parole di Baricco, auguro di cuore un buon san Valentino a tutti coloro che l'amore lo cercano, lo aspettano, e che in esso ancora credono:
"Ha 38 anni, Bartleboom. Lui pensa che da qualche parte, nel mondo, incontrerà un giorno una donna che, da sempre, è la sua donna. Ogni tanto si rammarica che il destino si ostini a farlo attendere con tanta indelicata tenacia, ma col tempo ha imparato a considerare la cosa con grande serenità. Quasi ogni giorno, ormai da anni, prende la penna in mano e le scrive. Non ha nomi e non ha indirizzi da mettere sulle buste: ma ha una vita da raccontare. E a chi, se non a lei? Lui pensa che quando si incontreranno sarà bello posarle sul grembo una scatola di mogano piena di lettere e dirle "ti aspettavo".
Lei aprirà la scatola e lentamente, quando vorrà, leggerà le lettere una ad una e risalendo un chilometrico filo di inchiostro blu si prenderà gli anni - i giorni, gli istanti - che quell'uomo, prima ancora di conoscerla, già le aveva regalato. O forse, più semplicemente, capovolgerà la scatola e attonita davanti a quella buffa nevicata di lettere sorriderà dicendo a quell'uomo
"tu sei matto"
E per sempre lo amerà..."
(ALESSANDRO BARICCO, Oceano Mare)
giovedì 17 gennaio 2013
lunedì 14 maggio 2012
Ann Deverià e Bartleboom, seduti l’una di fianco all’altro ...
.... in una barca in secca.
- E voi cosa gli avete risposto? - chiede Bartleboom.
- Non gli ho risposto.
- No?
- No.
- E cosa succederà adesso?
- Non so. Credo che arriverà.
- Ne siete felice?
- Ho voglia di lui. Ma non so.
- Magari verrà qui e vi porterà via, per sempre.
- Non dite idiozie, Bartleboom.
- E perchè no? Vi ama, l’avete detto voi, siete tutto quello che ha nella vita…
L’amante di Ann Deverià ha finalmente scoperto dove il marito l’ha confinata. Le ha scritto. In questo momento forse è già in viaggio verso quel mare e quella spiaggia.
- Io verrei qui e vi porterei via, per sempre.
Sorride, Ann Deverià.
- Riditemelo, Bartleboom. Proprio con quel tono lì, vi prego. Riditemelo.
- E voi cosa gli avete risposto? - chiede Bartleboom.
- Non gli ho risposto.
- No?
- No.
- E cosa succederà adesso?
- Non so. Credo che arriverà.
- Ne siete felice?
- Ho voglia di lui. Ma non so.
- Magari verrà qui e vi porterà via, per sempre.
- Non dite idiozie, Bartleboom.
- E perchè no? Vi ama, l’avete detto voi, siete tutto quello che ha nella vita…
L’amante di Ann Deverià ha finalmente scoperto dove il marito l’ha confinata. Le ha scritto. In questo momento forse è già in viaggio verso quel mare e quella spiaggia.
- Io verrei qui e vi porterei via, per sempre.
Sorride, Ann Deverià.
- Riditemelo, Bartleboom. Proprio con quel tono lì, vi prego. Riditemelo.
(ALESSANDRO BARICCO - Oceano Mare)
mercoledì 3 agosto 2011
"Se rimarrai in questa casa,
affidata alle nostre cure, e se riposerai, potrai camminare al sole in questo giardino, come e quando desideri, e guarderai a oriente, ove sono tutte le nostre speranze.
E qui troverai me, che passeggio e attendo, e guardo verso oriente. Allevieresti le mie pene, se discorressi con me, o passeggiassi a volte in mia compagnia."
Allora ella levò il capo e lo guardò negli occhi, e il suo pallido viso si colorì. "Come potrei alleviare le tue pene, mio signore?"
"Vuoi la mia sincera risposta?" egli disse.
"La voglio."
"Allora, Eowyn di Rohan, ti dico che sei bella. Nelle valli delle nostre colline crescono fiori belli e splendendi e fanciulle più splendenti ancora; ma non ho visto sinora a Gondor nè fiore nè dama così meravigliosa e così triste. Forse non ci resteranno che pochi giorni prima che l'oscurità sommerga il mondo, e quando arriverà spero di affrontarla deciso; ma allevierebbe le pene del mio cuore vederti finchè brilla il Sole."
< ..... >
"Sette giorni" disse Faramir "Ma non pensare male di me, se ti dico: mi hanno recato una gioia ed una pena che non immaginavo mai di provare. Gioia di vederti, ma pena, perchè timori e dubbi sono aumentati in questi giorni infausti. Eowyn, non vorrei che questo mondo finisse adesso, e che perdessi così presto ciò che ho trovato."
<.....>
E in quel momento le loro mani si incontrarono e si strinsero, ma essi non lo sapevano. E continuavano ad attendere qualcosa.
<....>
E guardò di nuovo Faramir. "Non desidero più essere una regina." disse.
Allora Faramir rise, felice: "Meno male " esclamò " Perchè io non sono un re. Eppure sposerò la bianca dama di Rohan, se ella lo vorrà. E se ella lo vorrà, potremo attraversare il fiume in giorni più felici e dimorare nello splendore dell'Ithilien e coltivarvi un giardino. Ogni cosa vi crescerà con gioia, se coltivata dalla Bianca Dama."
"Devo dunque lasciare il mio popolo, uomo di Gondor?" Ella disse "E vorresti che la tua gente orgogliosa dica di te 'Ecco un signore che ha domato una selvaggia fanciulla del Nord! Non vi era dunque una donna della razza dei Numenoreani ch'egli potesse scegliere?'"
"Lo vorrei". Disse Faramir. E la prese fra le braccia e la baciò sotto il cielo assolato, e non si curò di essere in piedi sulle mura, visibile a molti. E molti infatti li videro, e videro la luce che brillava intorno a loro mentre scendevano dalle mura e si recavano, mano nella mano, nelle Case di Guarigione.
E al custode delle Case Faramir disse: "Ecco Dama Eowyn di Rohan, ed ora è guarita."
E qui troverai me, che passeggio e attendo, e guardo verso oriente. Allevieresti le mie pene, se discorressi con me, o passeggiassi a volte in mia compagnia."
Allora ella levò il capo e lo guardò negli occhi, e il suo pallido viso si colorì. "Come potrei alleviare le tue pene, mio signore?"
"Vuoi la mia sincera risposta?" egli disse.
"La voglio."
"Allora, Eowyn di Rohan, ti dico che sei bella. Nelle valli delle nostre colline crescono fiori belli e splendendi e fanciulle più splendenti ancora; ma non ho visto sinora a Gondor nè fiore nè dama così meravigliosa e così triste. Forse non ci resteranno che pochi giorni prima che l'oscurità sommerga il mondo, e quando arriverà spero di affrontarla deciso; ma allevierebbe le pene del mio cuore vederti finchè brilla il Sole."
< ..... >
"Sette giorni" disse Faramir "Ma non pensare male di me, se ti dico: mi hanno recato una gioia ed una pena che non immaginavo mai di provare. Gioia di vederti, ma pena, perchè timori e dubbi sono aumentati in questi giorni infausti. Eowyn, non vorrei che questo mondo finisse adesso, e che perdessi così presto ciò che ho trovato."
<.....>
E in quel momento le loro mani si incontrarono e si strinsero, ma essi non lo sapevano. E continuavano ad attendere qualcosa.
<....>
E guardò di nuovo Faramir. "Non desidero più essere una regina." disse.
Allora Faramir rise, felice: "Meno male " esclamò " Perchè io non sono un re. Eppure sposerò la bianca dama di Rohan, se ella lo vorrà. E se ella lo vorrà, potremo attraversare il fiume in giorni più felici e dimorare nello splendore dell'Ithilien e coltivarvi un giardino. Ogni cosa vi crescerà con gioia, se coltivata dalla Bianca Dama."
"Devo dunque lasciare il mio popolo, uomo di Gondor?" Ella disse "E vorresti che la tua gente orgogliosa dica di te 'Ecco un signore che ha domato una selvaggia fanciulla del Nord! Non vi era dunque una donna della razza dei Numenoreani ch'egli potesse scegliere?'"
"Lo vorrei". Disse Faramir. E la prese fra le braccia e la baciò sotto il cielo assolato, e non si curò di essere in piedi sulle mura, visibile a molti. E molti infatti li videro, e videro la luce che brillava intorno a loro mentre scendevano dalle mura e si recavano, mano nella mano, nelle Case di Guarigione.
E al custode delle Case Faramir disse: "Ecco Dama Eowyn di Rohan, ed ora è guarita."
venerdì 29 luglio 2011
Perchè le persone ..
... non riescono a compiere una scelta così semplice? Perchè vivono come vermi, come perdenti? Preparando da mangiare, mangiando e andando a dormire. Anche chi ama prima o poi dovrà morire. Però intanto è vivo.
lunedì 4 luglio 2011
Chiedersi che cosa sia l'amore ..
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