tag:blogger.com,1999:blog-7739184381682118702024-03-13T10:21:10.992-07:00Le Cartoline di Mete D'inchiostroLetizia ^_^http://www.blogger.com/profile/02577890377532390854noreply@blogger.comBlogger37125tag:blogger.com,1999:blog-773918438168211870.post-34216191417338115352019-06-02T07:50:00.000-07:002019-06-02T07:50:06.867-07:00La vita... <br />
"Talvolta anche il destino degli esseri umani può sembrare curioso. E' strano osservare le persone qualunque - l'impiegato di banca, lo spazzino, la ballerina non più giovane in seconda fila - e pensare all'interminabile storia che hanno alle spalle, e alla lunga, lunghissima serie di eventi fortuiti con cui, partendo dal brodo primordiale, il corso delle cose li ha portati a trovarsi proprio qui e proprio ora. Dato che sono state necessarie tante mirabolanti vicissitudini al puro scopo di farli convergere, verrebbe da pensare che essi siano pregni di un significato straordinario; si direbbe che essi abbiano una qualche importanza per lo Spirito Vitale, o chiunque sia che li ha creati. Ma poi basta un mero accidente perchè il filo si spezzi. La vicenda iniziata insieme al mondo finisce bruscamente, e ha tutta l'aria di non significare nulla. La storia raccontata da un idiota. E non è strano che una sorte tanto drammatica sia scatenata da una causa così banale?<br />
Un episodio qualsiasi, di nessun conto, ha conseguenze incalcolabili. Sembra proprio che la cieca sorte governi ogni cosa. Le nostre azioni più marginali possono influenzare profondamente le vite di persone a noi del tutto estranee: ciò che vi sto per raccontare non sarebbe mai accaduto se non avessi attraversato la strada. La vita è oltremodo fantastica, e bisogna avere un senso dell'umorismo tutto speciale per trovarla divertente."<br />
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( WILLIAM SOMERSET MAUGHAM - La Virtù )</div>
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<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://alessandrozaccuri.it/wp-content/uploads/2012/05/somerset1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="627" data-original-width="800" height="250" src="https://alessandrozaccuri.it/wp-content/uploads/2012/05/somerset1.jpg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">(immagine tratta da: <a href="http://alessandrozaccuri.it/?p=366">http://alessandrozaccuri.it/?p=366</a>)</td></tr>
</tbody></table>
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Letizia ^_^http://www.blogger.com/profile/02577890377532390854noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-773918438168211870.post-48184417709113963702019-03-20T07:42:00.005-07:002019-03-20T07:42:49.510-07:00DONNE DI CARTA : Ursula Iguaràn<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://i0.wp.com/www.futura.news/wp-content/uploads/2017/06/illustrazione-del-primo-capitolo-del-Luisa-Rivera.jpg?resize=770%2C434&ssl=1" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="434" data-original-width="770" height="225" src="https://i0.wp.com/www.futura.news/wp-content/uploads/2017/06/illustrazione-del-primo-capitolo-del-Luisa-Rivera.jpg?resize=770%2C434&ssl=1" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Immagine tratta da: https://www.futura.news/2017/06/05/cinquanta-anni-di-macondo/</td></tr>
</tbody></table>
Due volte ho letto Cent'anni di Solitudine e due volte sono rimasta incantata dalla figura della matriarca, la solida e tenace Ursula Iguaran, che incontriamo, giovane e risoluta, nelle prime pagine e che vediamo lentamente invecchiare pagina dopo pagina, fino a diventare una sottile bambola fragile come una foglia, cieca, che si spegne ad un'età indefinita tra le stanze afose della casa da lei costruita e gestita per anni col piglio di una condottiera, creatura evanescente che mantiene fino alla fine lo spirito indomito che porta nel sangue.<br />
Lei è così. Straordinaria, fin dal principio, fin da quando intraprende alla testa di una carovana un umido e faticoso viaggio attraverso foreste e paludi, cercando la costa e finendo per fondare, assieme al capostipite Josè Arcadio Buendia, il villaggio di Macondo e contemporaneamente la lunga stirpe dei Buendia. Del romanzo in sè ho già tracciato la trama in <b><a href="http://metedinchiostro.blogspot.com/2018/11/gabriel-garcia-marquez-centanni-di.html">questa</a> </b>recensione; per maggiori dettagli Wikipedia riporta come al solito una più esaustiva <b><a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Cent%27anni_di_solitudine">descrizione</a></b> delle storie e degli eventi.<br />
In questo post vorrei limitarmi a parlare di lei, di Ursula, personaggio femminile a mio parere tra i più interessanti della letteratura contemporanea; perchè lei è, di fatto, l'anima e il fulcro della prolifica stirpe dei Buendia. Non i numerosi uomini, tutti irrimediabilmente afflitti, chi più chi meno, da un destino inevitabile di fallimento; non le numerose, splendide bellezze che si sono avvicendate tra le mura di casa nel ruolo di mogli dei giovani rampolli della famiglia, nessuna delle quali è mai riuscita ad oscurare la presenza ingombrante ed il temperamento risoluto della solida matriarca.<br />
E ce ne rendiamo conto negli ultimi anni della sua vita, quando si è fatta una creatura leggera e nebbiosa con la quale i pronipoti scherzano quasi fosse una bambola, quando, debole e praticamente immobile come una crisalide, continua ad esercitare con la sua semplice presenza l'influenza del suo spirito, quando è inevitabile il confronto con la giovane e bellissima Fernanda, che in quanto moglie del giovane Buendia di turno dovrebbe prendere le redini della straordinaria e complessa famiglia e che vediamo invece soccombere, preda del suo temperamento fragile.<br />
Ursula, invece, è ed è sempre stata l'opposto. Ursula è colei che, sfidando la superstizione secondo la quale avrebbe generato dei figli deformi per aver sposato suo cugino, affronta le paludi malsane ed infestate di zanzare, trascinandosi là dove il destino aveva deciso che sorgesse Macondo e nel contempo dando alla luce i primi tra i Buendia di Macondo; colei che, nel caos di una famiglia confusionaria in cui gli uomini sembrano perlopiù privi di senso pratico ed inclini a perdersi dietro passioni, speculazioni teoriche, bizzarre teorie scientifiche, mantenendo i piedi ben saldati in terra li cresce, li accompagna verso l'età adulta, occupandosi allo stesso tempo di ampliare e arredare l'immensa casa di famiglia, dalle imposte spalancate per far circolare l'aria afosa nell'ora della siesta.<br />
Ursula gestisce, accudisce, sorveglia. Instancabile, avvia una fiorente fabbrica di animaletti di caramello il cui profumo si scioglie nell'aria umida di Macondo, diventandone parte integrante.<br />
Guarda crescere gli uomini di famiglia, li vede perdersi dietro le loro menti sfarfallanti, quando occorre - come si fa a non amarla, quando alla testa di altre mamme di condottieri, affronta impavida suo figlio il colonnello Aureliano ed i suoi commilitoni? - li affronta tentando di farli ragionare.<br />
Li guarda, talvolta, perdersi. Li guarda morire.<br />
Accoglie, negli anni, i loro figli, legittimi o illegittimi. Con occhio vigile osserva le donne di famiglia - tutte bellissime, anzi, più che belle; tutte apparentemente intrise di una sorta di magia che le rende maledettamente attraenti. Le veglia da lontano, interviene per raddrizzarne il cammino, quando occorre; lascia che sbaglino e che finiscano per espiare la loro pena, quando invece lo ritiene opportuno (pensiamo ad Amaranta, ed a come paga pegno con il fuoco per il suo amore malato). Ursula, con le sue brevi, guizzanti, sagge e lucide direttive.<i> "Gli uomini chiedono più di quello che tu credi" </i>dice a Remedios, per esempio, quando cercava di aprirle gli occhi sull'amore. <i>"C'è molto da cucinare, molto da spazzare, molto da soffrire per stupidaggini, e non solo quello che pensi tu"</i>.<br />
Ed anche quando la forza fisica la abbandona, anche quando materialmente non è più in grado di girare per le numerose stanze, dirigendo, vegliando, controllando, Ursula non finisce mai in secondo piano, restando presenza muta e potente, quasi fatta di puro spirito.<br />
Tra le tante donne che incontriamo tra le pagine del romanzo, lei è quella che ho più amato, perchè il fascino che emana - e che da giovane ha incantato suo cugino Josè Arcadio - va al di là della bellezza fisica; è la sua forza d'animo, la sua straordinaria energia, la solidità con cui resta in piedi davanti alle avversità della vita, la capacità di decidere in ogni momento cosa sia giusto per sè e per gli altri. Un insieme di queste e di altre caratteristiche che la rendono un personaggio vivo, moderno, una vera matriarca.<br />
Colei che, in mezzo alle numerose burrasche che la famiglia affronta non perde mai la calma, vacilla ma non cade, sembra talvolta cedere ma non si schianta mai.<br />
"<i>Ursula si chiedeva se non fosse meglio sdraiarsi una buona volta nella tomba e che le gettassero sopra la terra, e chiedeva a Dio, senza timore, se credeva davvero che la gente fosse fatta di ferro per poter sopportare tante pene e mortificazioni; e chiedendo e chiedendo andava attizzando la sua stessa esacerbazione, e sentiva un'irreprimibile voglia di lasciarsi andare a imprecare come un forestiero, e di concedersi finalmente ad un istante di ribellione, l'istante tante volte anelato e tante volte rimandato di mettersi la rassegnazione nei fondelli, e mandare una buona volta tutto in merda, e togliersi dal cuore le infinite montagne di parolacce che aveva dovuto trangugiare in tutto un secolo di sopportazione"</i>.<br />
Ecco, trovo che queste righe condensino bene l'essenza di Ursula, la sua straordinaria dote di far ruotare gli ingranaggi di una famiglia numerosissima e complicata, della quale lei è il solido fulcro. La stanchezza di una donna che ha attinto a tutta la sua straordinaria riserva di forza per tenere testa ai suoi discendenti, al mondo, alla storia.<br />
Ursula Iguaràn, quercia possente sui cui rami nodosi si snoda, anno dopo anno, la favolosa stirpe dei Buendia.Letizia ^_^http://www.blogger.com/profile/02577890377532390854noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-773918438168211870.post-44011233515642128692019-03-17T07:16:00.000-07:002019-03-17T07:16:00.825-07:00L'Universo...<br />
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<a href="https://4.bp.blogspot.com/-MXZzba_zhaA/XIkQi24nX9I/AAAAAAAABOM/u3d29izg7MoMfr0dqXucR1Nh-3xPnMIagCLcBGAs/s1600/DOUGLAS%2BADAMS.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="687" data-original-width="1600" height="170" src="https://4.bp.blogspot.com/-MXZzba_zhaA/XIkQi24nX9I/AAAAAAAABOM/u3d29izg7MoMfr0dqXucR1Nh-3xPnMIagCLcBGAs/s400/DOUGLAS%2BADAMS.png" width="400" /></a></div>
Letizia ^_^http://www.blogger.com/profile/02577890377532390854noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-773918438168211870.post-69181963188490040982019-03-13T06:55:00.000-07:002019-03-13T06:55:14.574-07:00MESSAGGI IN BOTTIGLIA : CuoreIl libro Cuore è stato uno dei primi libri recensiti agli albori nel mio blog, in occasione, tra l'altro, dei 150 anni dell'Unità d'Italia (era il marzo 2011, <a href="http://metedinchiostro.blogspot.com/2011/03/edmondo-de-amicis-cuore.html?m=0"><b>qui</b></a> la recensione). Un libro, come scrissi anche all'epoca, su cui molti storcono il naso, bollandolo come melenso, retorico, atrocemente distante dal mondo attuale; eppure, scrissi all'epoca e ribadisco ora, ritengo che invece sia portatore di valori e spunti interessantissimi anche per noi, uomini del nuovo millennio.<br />
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<a href="https://2.bp.blogspot.com/-PMGaaK5wnoY/XIj_t7MTBbI/AAAAAAAABN0/ee6ES_xxvAI701lOF-1FGHaUY45wbQ36QCLcBGAs/s1600/20190313_120154.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="900" data-original-width="1600" height="225" src="https://2.bp.blogspot.com/-PMGaaK5wnoY/XIj_t7MTBbI/AAAAAAAABN0/ee6ES_xxvAI701lOF-1FGHaUY45wbQ36QCLcBGAs/s400/20190313_120154.jpg" width="400" /></a></div>
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Anzi, mai come adesso, in epoca di rigurgiti razzisti, di diffidenza verso lo straniero, di divisione, è importante cercare di fermarci a riflettere su cosa significhi "altro", "diverso", "straniero". Ed in questo, mi spiace dirlo per tutti i suoi detrattori, ma lo stucchevole e vecchio libro Cuore, divenuto per antonomasia sinonimo di sentimenti forzatamente mielosi, ha ancora tanto da dire.<br />
Come sempre, nella mia (saltuaria, ahimè) rubrica sui Messaggi in Bottiglia, ovvero su quei classici da riscoprire, mi piace iniziare con la foto dell'autore; ed anche stavolta, dunque, cominciamo da qui. Da Edmondo De Amicis, scrittore e giornalista italiano:<br />
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<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/8/86/Portrait_of_Edmondo_De_Amicis.jpg/220px-Portrait_of_Edmondo_De_Amicis.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="271" data-original-width="220" src="https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/8/86/Portrait_of_Edmondo_De_Amicis.jpg/220px-Portrait_of_Edmondo_De_Amicis.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">immagine tratta da Wikipedia</td></tr>
</tbody></table>
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Rimando come sempre a <b><a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Edmondo_De_Amicis">Wikipedia</a></b> per chi volesse approfondire i dettagli biografici; a noi basta sapere che il 17 ottobre del 1886 venne dato alle stampe un libro per ragazzi che doveva avere - nelle intenzioni dell'autore - intenti educativi e pedagogici; e anche ad una lettura superficiale è evidente che Cuore, nella sua retorica romantico-risorgimentale, mira a trasmettere in maniera piuttosto scoperta quelli che erano stati gli ideali alla base delle guerre d'indipendenza e dell'unificazione dell'Italia sotto un unica bandiera. Ideali prettamente laici, dipinti attraverso una serie di racconti edificanti, aventi come protagonisti giovanissimi ragazzi che, chi un un modo chi in un'altro, spesso sacrificando la loro stessa vita avevano combattuto con coraggio e lealtà; racconti che un solerte maestro, assegnato ad una nuova classe, una terza elementare di Torino, somministra regolarmente ai propri alunni allo scopo di instillare loro l'amor patrio, o di rinfocolarne la fiamma.<br />
Cosa ci sarebbe, dunque, di così attuale in un libro concepito e pubblicato per indottrinare giovanissimi italiani ai valori della patria e del coraggio?<br />
Letto in quest'ottica, certamente, nulla. Eppure a mio parere Cuore non è semplicemente questo. Accantonato per un attimo l'intento dell'autore, concentriamoci su ciò che a questi racconti fa da cornice; sul telaio nel quale questi racconti si incastrano, narrati dalla voce paziente del maestro. Allarghiamo l'inquadratura, per un attimo, e focalizziamoci su ciò che vediamo attorno. Sui banchi di legno, sui giovani studenti che lo ascoltano affascinati, su una Torino ingenua e povera, coi ragazzini che giocano correndo scalzi tra le pozzanghere. Ecco, la chiave di lettura "moderna" che io trovo nel libro Cuore è esattamente questa. Nel riscoprire la meraviglia, l'entusiasmo, la straordinaria voglia di fare che solo una città riemersa a fatica da anni di guerra può avere. Cose che per noi, uomini del Duemila, sono tanto scontate da annoiarci.<br />
Ma soprattutto, sulle difficoltà incontrate dalla neonata Italia nel cercare di amalgamare nel suo seno quelli che erano stati, per secoli, popoli tutto sommato differenti, seppure con un denominatore comune che li aveva spinti ad unirsi sotto un solo tricolore. Gente diversa, con dialetti diversi, usanze diversi, mondi che - nell'epoca dei lunghi spostamenti in carrozza lungo strade talvolta dissestate - spesso erano stati isolati nelle loro piccole galassie di rocce e nebbie e pesanti nevicate invernali.<br />
Immaginate cosa doveva essere, alla fine dell'Ottocento, essere un giovane torinese, che magari non aveva mai visto il mare se non in un dipinto. Oppure, un piccolo ragazzino della costa campana, abituato alle fusa rumorose del mare azzurro ed allo stridio dei gabbiani, che ignora cosa sia la neve, e come punga stringendola nel palmo della mano.<br />
Oggi si parla di sovranità, di "prima gli italiani", di nazionalismo, dimenticando che noi fino a poco tempo fa - e forse anche adesso - siamo innanzitutto stranieri per noi stessi, da Nord a Sud. Ci spaventa l'idea di amalgamarci alle altre culture, dimenticando che, poco più di 150 anni fa, siamo stati noi stessi a doverci amalgamare, smussando le differenze spigolose che Nord e Sud si portavano appresso, residuo di diversi dominatori. Da lì, secondo me, vale la pena ripartire. Dal racconto che De Amicis ci fa di un'Italia ingenua, semplice, entusiasta di ritrovarsi unita.<br />
Tanti gli spunti di riflessione che possiamo, volendo, ricondurre all'attualità; in uno dei primi capitoli, ad esempio, quando incontriamo un nuovo alunno, un giovane calabrese trapiantato a Torino con tutta la sua famiglia, che il maestro ci tiene ad introdurre alla classe cui è destinato con un discorso ricco di retorica, certamente, ma che non può non aprire il nostro cuore ad una serie di riflessioni:<br />
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<i>"Voi dovete essere contenti. Oggi entra nella scuola un piccolo italiano nato a Reggio di Calabria, a più di cinquecento miglia di qua. Vogliate bene al vostro fratello venuto di lontano. Egli è nato in una terra gloriosa, che diede all'Italia uomini illustri, e le dà dei forti lavoratori e dei bravi soldati; in una delle più belle terre della nostra patria, dove son grandi foreste e grandi montagne, abitate da un popolo d'ingegno e di coraggio. Vogliategli bene, in maniera che non s'accorga di essere lontano dalla città dove è nato; fategli vedere che un ragazzo italiano, in qualunque scuola metta il piede, ci trova dei fratelli."</i><br />
<i><br /></i>
Mondi distanti, che si uniscono. Stranieri che cessano di esserlo, per diventare un popolo unico.<br />
E ancora, sottolinea il maestro:<br />
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<i>"Perchè questo fatto potesse accadere, che un ragazzo calabrese fosse come a casa sua a Torino, e che un ragazzo di Torino fosse come a casa propria a Reggio di Calabria, il nostro paese lottò per cinquant'anno,e trentamila italiani morirono. Voi dovete rispettarvi, amarvi tutti fra di voi; ma chi di voi offendesse questo compagno, perchè non è nato nella nostra provincia, si renderebbe indegno di alzare mai più gli occhi da terra, quando passa una bandiera tricolore."</i><br />
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<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://2.bp.blogspot.com/-Ee0ZXxCOexk/Uoexz4LbRUI/AAAAAAAACho/QSwhgjgeXsw/s1600/Image727.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="800" data-original-width="600" height="320" src="https://2.bp.blogspot.com/-Ee0ZXxCOexk/Uoexz4LbRUI/AAAAAAAACho/QSwhgjgeXsw/s1600/Image727.jpg" width="240" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">immagine tratta da "http://oradarialibera.blogspot.com"</td></tr>
</tbody></table>
<i><br /></i>
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Ora, sfrondando il discorso da tutti gli eccessi retorici, filtrandone lo stillante sentimentalismo, non restano dei concetti attualissimi? Non è amaro constatare che, centocinquant'anni dopo, continuiamo a sguazzare nel pregiudizio tra Nord e Sud? E soprattutto, adesso che il mondo si restringe e i flussi migratori aumentano, non è inevitabile vedere in quel piccolo calabrese dagli occhi scuri, spaurito di fronte alla nuova classe, uno dei tanti bambini figli di migranti?<br />
Lungi da me innescare polemiche di stampo politico. Non è lì che voglio andare a parare. Il senso del mio post è semplicemente quello di constatare che anche un classico così antico, può e deve essere ripescato perchè, continua tra le righe a trasmettere valori e spunti per riflettere, oggi come ieri.<br />
E in un'epoca come questa trovo potrebbe essere estremamente utile ripescare dagli scaffali dove giace ad impolverarsi un libro come questo, che con le vive parole e l'emozione di chi c'era ci sa descrivere, seppure con tanta retorica, quello che eravamo quando, come popolo, siamo nati.<br />
Ritrovare le nostre radici, discuterne magari coi bambini, per capire insieme a loro se e come possiamo affrontare questa nuova era ritrovando in noi quell'entusiasmo un po' ingenuo e quei valori universali che hanno guidato la penna che ha scritto queste pagine.<br />
Forse è un tantino provocatorio, me ne rendo conto. Ma i classici sono tali perchè continuano ad insegnarci cosa siamo, mostrandoci cosa eravamo.Letizia ^_^http://www.blogger.com/profile/02577890377532390854noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-773918438168211870.post-90576256520098297272019-02-02T10:05:00.000-08:002019-02-02T10:19:20.823-08:00COME NASCE UN LETTORE - Leggere ai Bambini Non troppo tempo fa mi sono imbattuta per caso in un <a href="https://www.milkbook.it/leggere-ai-bambini-grandi/"><b>articolo</b></a> che parlava dell'importanza della lettura ad alta voce per i bambini. Apparentemente nulla di nuovo, eppure l'articolo (linkato sopra, per chi volesse approfondire) sottolineava un'aspetto interessante, seppure per certi versi ovvio: gran parte dei genitori, anche quelli che hanno l'abitudine di leggere assieme ai propri figli, tendono a smettere di farlo nel momento in cui questi sono in età scolare.<br />
Vale a dire, si legge ad alta voce fino a che non sono in grado di farlo da soli, poi si smette.<br />
Una scelta ovvia, come ho scritto. Eppure, siamo sicuri che sia la scelta corretta?<br />
Da qui, una serie di riflessioni, che ho deciso di condensare in un post; anzi, di più; addirittura di far nascere una piccola rubrica - chissà se saprò darle un seguito - in cui riunire una serie di post sul tema "Come Nasce un Lettore".<br />
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-ecxqWgy8OD8/XFXZB-Qc7kI/AAAAAAAABJU/3IN3yWXoQgYCI0FhzEbUZ-YCUM88dLtLwCLcBGAs/s1600/IMG_20181129_224128_443.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="1600" height="320" src="https://1.bp.blogspot.com/-ecxqWgy8OD8/XFXZB-Qc7kI/AAAAAAAABJU/3IN3yWXoQgYCI0FhzEbUZ-YCUM88dLtLwCLcBGAs/s320/IMG_20181129_224128_443.jpg" width="320" /></a></div>
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Per quanto mi riguarda, con mio figlio (dieci anni da compiere) non abbiamo mai smesso di leggere insieme. Proprio poco fa, pubblicando sull'altro blog un commento sulla nostra <a href="http://metedinchiostro.blogspot.com/2019/02/gerald-durrell-la-mia-famiglia-e-altri.html?m=1"><b>ultima lettura insieme</b></a>, lo scrivevo: sebbene lui sappia leggere in autonomia ormai da parecchi anni, e sebbene sia un lettore vorace che non necessita certo che io mi sieda accanto a lui e lo imbocchi, ci sono dei libri che lui ci tiene a leggere insieme.<br />
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È una splendida abitudine, a mio parere, perchè negli anni, nonostante io per lavoro spesso rientri a casa alle nove di sera e sia costretta a lavorare spesso nei weekend, abbiamo accumulato tanti piccoli momenti di intimitá, tanti viaggi immaginari che sono nostri e solo nostri, tanti mondi sognati ai quali di tanto in tanto lui ama fare riferimento "mamma ti ricordi questo? E quest'altro?".<br />
Leggere insieme ci unisce. Adoro quei momenti di quiete, di buio, raggomitolata sul suo letto (prima) o sulla poltroncina accanto ad esso (ora che è cresciuto, ed in due si sta strettini), con la luce calda della abat-jour che ci avvolge in una bolla, mentre il mondo reale svanisce nel nulla.<br />
Viaggiamo, sognamo, creiamo ricordi magici, ma non solo.<br />
Leggere insieme ci dà tanti spunti per riflettere. Talvolta mi interrompe per chiedere spiegazioni su ciò che leggiamo, sia essa una parola difficile o un modo di dire o un concetto nuovo. Altre volte sono io che, a chiusura di un capitolo, gli chiedo le sue impressioni, soprattutto se nel libro abbiamo incontrato spunti applicabili alla vita reale, alle emozioni.<br />
Così con Harry Potter che affronta il Molliccio abbiamo trovato un perfetto escamotage per sbaragliare le paure.<br />
Con Willy Wonka abbiamo scoperto che l'egoismo, la presunzione, la scarsa empatia non portano lontano.<br />
Con Gerald Durrell abbiamo esplorato una natura microscopica ed affascinante, tenendo sempre a portata di mano Google per ricercare le immagini di tutti gli insetti che non conoscevamo.<br />
E così via, da ogni libro partono tante strade da percorrere insieme.<br />
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Non so quanto ancora dureranno questi momenti insieme; adesso, rientrati dalla Corfù anni '30 di Durrell ci stiamo avventurando insieme a Pennac tra Alaska e Africa, con L'Occhio del Lupo; poi, abbiamo già detto che quando più in lá dovrà affrontare la letteratura "seria", quella dei classici, se vorrà li leggeremo assieme. Poi, inevitabilmente, questi momenti finiranno.<br />
Finiranno, e mi mancheranno da morire. Ma sarà anche il momento in cui lui comincerà a coltivare in sè questi ricordi, custodendoli e facendoli fiorire.<br />
Leggere assieme ai propri figli è qualcosa di stupendo. Non lasciamo che questo finisca nel momento in cui sono in grado di farlo da soli, non sottovalutiamo la bellezza di condividere insieme la lettura, il viaggio attraverso mondi immaginari, non lasciamoli soli ad elaborare ciò che apprendono dai libri attraverso fredde ed asettiche relazioni scolastiche.<br />
Insegnamo loro che leggere non è un "dovere", non un atto meccanico che facciamo solo fintanto che non sapranno farlo da soli; insegnamo che leggere è calore, conoscenza, emozione, condivisione.<br />
Insegnamo loro che leggere è magia.<br />
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<br />Letizia ^_^http://www.blogger.com/profile/02577890377532390854noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-773918438168211870.post-85551748134179287502019-02-01T09:09:00.000-08:002019-02-01T09:09:09.574-08:00Un po' più in là..<br />
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<a href="https://1.bp.blogspot.com/-DWP3qjd2bJY/XFR8_gcyBpI/AAAAAAAABIk/5FuZ1K1-9Sw0kqkKqtcTIzL9T0vytgipQCLcBGAs/s1600/BUZZATI.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="687" data-original-width="1600" height="171" src="https://1.bp.blogspot.com/-DWP3qjd2bJY/XFR8_gcyBpI/AAAAAAAABIk/5FuZ1K1-9Sw0kqkKqtcTIzL9T0vytgipQCLcBGAs/s400/BUZZATI.png" width="400" /></a></div>
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<br />Letizia ^_^http://www.blogger.com/profile/02577890377532390854noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-773918438168211870.post-77616201092174044052018-12-06T03:20:00.001-08:002018-12-06T03:37:44.290-08:00PICCOLE RIFLESSIONI SUL MONDO DEI BOOK-BLOGTempo fa, sul blog Gli Alberi da Libri, Nik pubblicava un <b><a href="http://alberidalibro.blogspot.com/2018/10/nuovi-bookblog-da-seguire-cercasi.html">post</a></b> molto interessante nel quale si interrogava sull'esistenza di piccoli blog "con un'anima", sul fatto che per molte blogger ben presto il blog diventava qualcosa di sfiancante, un lavoro, e come tale un obbligo a cui attempiere, con le sue scadenze, i suoi diktat, le sue rigidissime aspettative.<br />
<br />
E' da allora che rimugino su questa cosa, ripromettendomi di dedicargli un post, ma per un motivo o per un altro non ho mai trovato il tempo. Ebbene, ora che fuori la giornata è uggiosa, io sono bloccata a letto da una distorsione alla caviglia, la piccola dorme, il grande è a scuola e il cane ronfa sereno ai miei piedi, voglio provare a snodare un po' le mie riflessioni, dando loro spazio qui.<br />
<br />
Ho aperto il blog - come mi capita spesso di ripetere - anni ed anni fa, col solo scopo di intrattenermi. Ero una neomamma disoccupata, stanca e sconfortata, ero in una fase della mia vita in cui avevo bisogno di riprendere in mano le redini della mia vita, scrollandomi di dosso gli aspetti di essa che non andavano bene concentrandomi su ciò che invece desideravo davvero; e un blog è stato per certi versi una piccola terapia, in questo senso.<br />
Tanto per cominciare, mi teneva impegnata nei momenti morti con qualcosa di stimolante a livello mentale. In secondo luogo, catalogare e riepilogare le letture passate e presenti mi ha consentito di respirare, ripercorrere le tappe della mia vita, riprenderne il controllo. Bizzarro, mi rendo conto; ma non saprei spiegarlo meglio di così.<br />
<br />
Dunque, sono entrata nel mondo dei blogger così, in punta dei piedi e con tanta ingenuità. Inizialmente, mi ha entusiasmato scoprire che ci fossero, nel web, così tanti amanti della lettura. Io, che temevo fossimo rimaste in poche mosche bianche, improvvisamente avevo accesso a tutto un mondo di titoli, consigli, recensioni. Una miniera d'oro. Ho trovato, negli anni, blog ben scritti, pensati con il cuore e con l'anima, VERAMENTE personali. Ma ho anche riscontrato - tanto, e sempre più spesso, man mano che in parallelo si divulgava la passione tutta social per il "cotto e mangiato" - altrettanti blog freddi, talvolta frettolosi.Quasi che l'urgenza non fosse condividere davvero una passione quanto piuttosto quella di inseguire la nuova saga, il nuovo titolo in uscita, la rubrica con cadenza settimanale postata a tutti i costi.<br />
<br />
Ecco, le rubriche. Mi piacerebbe, per esempio chiedere, alle blogger più esperte e più seguite: perchè le rubriche devono essere tutte uguali? Perchè tutti i Monthy Recap, perchè i WWW Wednesday e via andando, perchè solo pochi blog sembrano riuscire a produrre rubriche loro, che davvero rispecchino i loro interessi? Perchè sacrificare l'originalità per seguire la corrente?<br />
<br />
Perchè l'urgenza di fare del blog una professione, finendo per far perdere - non sempre, per carità, seguo dei blog che riescono miracolosamente a mantenere quel "sapore" di chi scrive per passione pur essendo diventati quasi un lavoro a tempo pieno - dicevo, per far perdere le tracce dell'amore per la lettura che è la scintilla da cui credo tutti questi blog siano scaturiti?<br />
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<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://thumbs.dreamstime.com/z/hand-heart-gift-laptop-come-out-screen-computer-isolated-white-background-36885849.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="791" data-original-width="800" height="316" src="https://thumbs.dreamstime.com/z/hand-heart-gift-laptop-come-out-screen-computer-isolated-white-background-36885849.jpg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">immagine tratta da https://www.dreamstime.com/royalty-free-stock-images-hand-heart-gift-laptop-come-out-screen-computer-isolated-white-background-image36885849</td></tr>
</tbody></table>
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Sarà poi anche che ormai il blog sta diventando qualcosa di obsoleto, sarà che oggi come oggi è il post di facebook o l'immagine di instagram quella che si cerca, una sorta di fast-food emozionale in cui non si ha più tempo da dedicare alla lettura per intero di un post, ma ci si limita a mettere un pollicione ed un cuore ad un titolo o ad un'immagine, ma sembra anche di vedere, da parte di molti, più attenzione alla forma e alla sostanza che non ai contenuti. Intendiamoci, io ho sia Facebook che Instagram, nella mia vita privata; e continuo a dirmi che forse dovrei far fare al blog questo piccolo "salto" (sono più propensa ad Instagram, a tal proposito). Ma poi mi chiedo: quale sarebbe il senso? Aumentare i followers, certo. Posti un'immagine, segui profili di Instabookers, loro ti seguono a loro volta, ed il gioco è fatto. Sarebbe, per così dire, una bella vetrina ^_^.<br />
Sto rimandando questa decisione a quando la piccola sarà al nido, quando avrò davvero più tempo da dedicare a questo mio piccolo hobby, ma poi mi chiedo se davvero ha senso inseguire i followers a tutti i costi. Non si rischia di ritrovarsi pieni di contatti, che si limiteranno però ad uno sterile, anonimo cuoricino, senza mai aprire il blog, senza mai leggere davvero i post, senza mai curarsi veramente di condividere un parere ? Personalmente ho sbirciato davvero dei bei profili Instagram, ,a mi chiedo talvolta se davvero leggano anche i libri, o si limitino a fotografarli con un look "accattivante". E' possibile inseguire l'estetica mantenendo intatta l'anima?<br />
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Mi rendo conto che sono riflessioni confuse, un flusso di pensieri riletto a stento, da una mamma che conta i minuti liberi prima della prossima poppata ^_^. <br />
Ma i miei blog, l'ho scritto, sono scritti col cuore, condividendo riflessioni ed emozioni a costo di sembrare "naive", o "casareccia". E forse, come scriveva Nik nel suo post, i blog più belli sono questi, quelli che non tengono d'occhio statistiche nè followers, quelli che vivono di pura passione e che preferiscono - aggiungo io - quattro commenti ben articolati che non cento frettolosi "bravissima" sotto ad un post.<br />
<br />
Ed a proposito di commenti, <b><a href="https://metedinchiostro.blogspot.com/2018/12/dino-buzzati-la-boutique-del-mistero.html">qui</a> </b>si parla invece di un grande autore classico della letteratura italiana, a mio parere proposto troppo poco nelle scuole; sarei curiosa di avere in merito anche il parere di altri lettori "onnivori" ^_^ . <br />
<span id="goog_1785495843"></span><span id="goog_1785495844"></span><br />
<br />Letizia ^_^http://www.blogger.com/profile/02577890377532390854noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-773918438168211870.post-83521539355483831082018-06-02T00:06:00.000-07:002018-11-27T00:06:25.111-08:00INFORMATIVA PRIVACYDal 25 maggio 2018 è in vigore la nuova normativa europea sulla privacy (<a href="https://www.garanteprivacy.it/regolamentoue" target="_blank"><b>qui</b></a>
il link alla pagina del Garante per la Protezione dei Dati Personali,
dove è possibile reperire tutte le info in materia), pertanto ho
ritenuto opportuno inserire un breve post con tutti i riferimenti utili.<br />
<br />
Il mio blog si appoggia alla piattaforma Blogger, per la quale vige la
Privacy Policy di Google; nonostante venga visualizzato un pop-up
all'apertura della pagina che rimanda a tali norme, riporto qui in ogni
caso di nuovo i link ai quali è possibile trovare più nel dettaglio le <b><a href="https://policies.google.com/privacy" target="_blank">norme generali</a></b><a href="https://policies.google.com/privacy" target="_blank"><i> </i></a><a href="https://policies.google.com/privacy" target="_blank"> </a>in materia di privacy e, più nello specifico, la policy relativa all'<b><a href="https://policies.google.com/technologies/cookies" target="_blank">utilizzo dei cookies</a></b> da parte di Google.<br />
<br />
Ricordo inoltre che, come riportato in calce alla homepage, <span style="color: #330000;">questo
blog non
rappresenta una testata giornalistica in quanto non viene aggiornato con
cadenza periodica né è da considerarsi un mezzo di informazione o un
prodotto editoriale ai sensi della legge n.62/2001; si tratta
semplicemente di un blog personale a puro titolo di hobby, che esprime
le mie opinioni personali e che non ha alcun fine di guadagno.</span><br />
<span style="color: #330000;"><br /></span>
<span style="color: #330000;"><br /></span>Letizia ^_^http://www.blogger.com/profile/02577890377532390854noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-773918438168211870.post-56711216154259029452018-05-22T03:48:00.000-07:002018-05-22T03:48:25.341-07:00DONNE DI CARTA: Ann Deverià<br />
Nonostante tutto, la mia cocciutaggine mi impone di portare avanti il mio progetto di "rinfrescare" e dare finalmente un'anima anche a questo secondo blog.<br />
Perciò, anche se il tempo a disposizione è sempre poco, ma nella mia mente le idee frullano a decine, ho deciso di avviare quella che sarà una seconda "rubrica" (la quale, ahimè, temo che avrà un andamento un tantino discontinuo, come l'altra) da dedicare, di volta in volta, ad un personaggio femminile che, perlomeno secondo il mio modesto parere, lascia in qualche modo un segno.<br />
"Donne di carta", dunque. Creature effimere nate dall'inchiostro e dalla mente di autori di oggi o di ieri, eppure donne forti, consistenti, con un'anima che le rende in un certo senso "vive".<br />
<br />
Difficile scegliere da dove iniziare, tra le tante, meravigliose figure che la letteratura di oggi e di ieri i propone; eppure io in un certo senso non ho avuto dubbi. Scelgo di iniziare da lei, dalla splendida, inquieta, riservata Ann Deverià di <a href="https://metedinchiostro.blogspot.it/2011/03/alessandro-baricco-oceano-mare.html"><b>Oceano Mare</b></a>.<br />
<br />
Una donna che passeggia solitaria su una spiaggia deserta, avvolta in un mantello viola scosso dal vento salmastro; questa l'immagine ricca di impatto con cui Ann Deverià compare in scena.<br />
Lei, come gli altri ospiti della Locanda Almayer, giunta in quel luogo remoto in cerca di una qualche guarigione. Lei così affascinante, così apparentemente sana, così misteriosamente riservata, eppure così fragile, tanto da ricercare anch'essa quel potere terapeutico del mare che ha spinto tutti in quella piccola, sperduta locanda.<br />
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<a href="https://2.bp.blogspot.com/-D-FhyKXnZZM/WwPtO0Yf-xI/AAAAAAAABEY/8iijNxZ5zjs1VMhkeilhUgVFIexyM_gawCLcBGAs/s1600/ANNDEVERIA.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="1067" height="320" src="https://2.bp.blogspot.com/-D-FhyKXnZZM/WwPtO0Yf-xI/AAAAAAAABEY/8iijNxZ5zjs1VMhkeilhUgVFIexyM_gawCLcBGAs/s320/ANNDEVERIA.jpg" width="213" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
E da cosa, esattamente, deve guarire, una come Ann Deverià? Da quello che, tutto sommato, è ed è stato il male di tante donne, nel tempo. L'assenza di desideri. L'assenza di passione. L'assenza di amore, sacrificato in nome di una qualche più o meno discutibile convenienza.<br />
Ann è una donna che pacatamente riflette su sè stessa, rimette in discussione la propria vita e cerca di rinascere. Lo dice lei stessa, in una lunga passeggiata sulla spiagga, aspirando forte l'odore del mare:<br />
<br />
<i>"Io non volevo essere felice, questo no. Volevo.. Salvarmi, ecco: salvarmi. Ma ho capito tardi da che parte bisognava andare: dalla parte dei desideri. Uno si aspetta che siano altre cose a salvare la gente: il dovere, l'onestà, essere buoni, essere giusti. No. Sono i desideri che salvano. Sono l'unica cosa vera. Tu stai con loro, e ti salverai. Però, troppo tardi l'ho capito."</i><br />
<i><br /></i>
Qui, in questo lungo monologo durante la passeggiata con la bella Elisewin, si condensa l'essenza dell'animo di Ann Deverià. Qui finalmente apre il suo cuore, e lascia uscire il tormento che l'ha condotta in riva al mare, in fuga da una vita che non sente più sua, in cerca di sè stessa. Ann è una donna tormentata che cerca di rinascere, una donna imperfetta, una donna che paga certamente le conseguenze delle sue stesse scelte, una donna imprigionata in un matrimonio infelice ed in una vita che non sente più sua.<br />
Adoro questa sua fragilità, questo suo essere una donna come tante, non un'eroina perfetta, non un modello convenzionale, eppure una straordinaria figura femminile.<br />
Straordinaria ancor più quando, di fronte al riaffacciarsi nella sua vita di una passione tutto sommato ancora ardente, Ann rivendica innanzitutto il suo essere libera. Il suo essere sè stessa, l'aver ritrovato una sua dimensione.<br />
Ora, non voglio nemmeno svelare troppi dettagli sulla storia, in fondo qualcuno potrebbe non averla letta e finirei per rovinare in parte il gusto della lettura.<br />
Diciamo solo che ciò che ho adorato in questo personaggio sono proprio i suoi contrasti.<br />
Il suo saper stare da sola - condensato nell'immagine di lei e del suo mantello viola sullo sfondo del mare - che non è frutto di depressione nè di instabilità quanto piuttosto di un ritrovato equilibrio.<br />
Il suo coraggio di abbandonare il passato per rimettersi in gioco, e rifiorire.<br />
La sua fragilità estrema, eppure la sua solidità nell'affontare da sola la ricerca di una nuova vita.<br />
L'introspezione. Il fascino. La forza dell'equilibrio.<br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://i.pinimg.com/564x/31/2a/47/312a472c4b9a280ff78adb5f004da28e.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="675" data-original-width="564" height="320" src="https://i.pinimg.com/564x/31/2a/47/312a472c4b9a280ff78adb5f004da28e.jpg" width="266" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">immagine tratta da Pinterest</td></tr>
</tbody></table>
Sarà che ho letto questo libro in una fase particolare della mia vita, in un momento in cui anche io mettevo in discussione parecchi aspetti di me stessa e mi sentivo pronta a voltare pagina e riprendere in mano me stessa, prima che la mia vita. Sarà che la penna di Baricco riesce a toccare corde particolari.<br />
Sarà un'insieme delle due cose, ma questo personaggio l'ho sentito particolarmente vicino, come di rado mi accade.<br />
E forse il parallelismo è un tantino azzardato, ma da Ann Deverià la mia mente vola inevitabilmente al bellissimo brano di Jack Folla sulle Donne in rinascita, sentito e risentito, per carità, un tantino scontato, ma sempre tremendamente bello.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe width="320" height="266" class="YOUTUBE-iframe-video" data-thumbnail-src="https://i.ytimg.com/vi/aVoyNoe0UYQ/0.jpg" src="https://www.youtube.com/embed/aVoyNoe0UYQ?feature=player_embedded" frameborder="0" allowfullscreen></iframe></div>
<br />
<br />
Ecco, Ann Deverià è bellissima perchè è così. Una donna che per un motivo o un altro ha fallito, che sente di vivere una vita che non le appartiene, una donna che sente di voler vivere davvero, con passione, a costo di essere additata e condannata per i suoi desideri. Una donna che tocca il fondo, e cerca di rialzarsi, cercando di ripartire da sè stessa prima ancora di avviare una nuova relazione.<br />
<br />
Un personaggio, a mio modesto avviso, di una bellezza sconvolgente.<br />
<br />Letizia ^_^http://www.blogger.com/profile/02577890377532390854noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-773918438168211870.post-74250002754093549802018-05-17T06:31:00.000-07:002018-05-17T06:31:10.340-07:00i cuori ..<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-Z8R4PLoG3ZE/WvL4DJ6oheI/AAAAAAAABC0/sRPnAWMrEBYYl8LvOUKNhBscR1xcO0GEwCLcBGAs/s1600/LYMAN%2BFRANK%2BBAUM.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="687" data-original-width="1600" height="171" src="https://1.bp.blogspot.com/-Z8R4PLoG3ZE/WvL4DJ6oheI/AAAAAAAABC0/sRPnAWMrEBYYl8LvOUKNhBscR1xcO0GEwCLcBGAs/s400/LYMAN%2BFRANK%2BBAUM.png" width="400" /></a></div>
<br />Letizia ^_^http://www.blogger.com/profile/02577890377532390854noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-773918438168211870.post-33830177601137730372018-05-09T06:22:00.002-07:002018-05-09T06:22:44.788-07:00MESSAGGI IN BOTTIGLIA: Il Mago di OZAnche se a rilento - ahimè, negli ultimi mesi ho abbandonato a sè stesso il blog principale, figuriamoci questo - procede testardo il mio intento di sviluppare, anche se con cadenza capricciosa ed imprevedibile, questa sorta di rubrica, il cui senso vuol essere: parliamo di quei classici che andrebbero assolutamente recuperati per la modernità del messaggio che continuano a trasmetterci.<br />
Il primo post lo dedicai alla poesia "<a href="https://cartolinedimetedinchiostro.blogspot.it/2017/02/messaggi-in-bottiglia-rudjard-kipling-se.html"><b>IF</b></a>", Di Kipling, splendida "eredità spirituale" in grado di fornire solide basi agli uomini di oggi come a quelli di ieri.<br />
<br />
Stavolta, invece, ho scelto di dedicare questo spazio ad un classico universalmente noto eppure mai sufficientemente messo in luce: Il Mago di Oz di Lyman Frank Baum, al quale ho già dedicato una recensione <a href="https://metedinchiostro.blogspot.it/2012/11/lyman-frank-baum-il-mago-di-oz.html"><b>qui</b></a>.<br />
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<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/6/69/L._Frank_Baum_(1911).jpg/800px-L._Frank_Baum_(1911).jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="800" data-original-width="656" height="320" src="https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/6/69/L._Frank_Baum_(1911).jpg/800px-L._Frank_Baum_(1911).jpg" width="262" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Lyman Frank Baum, Immagine tratta da Wikipedia</td></tr>
</tbody></table>
<br />
La storia di Dorothy che dal Kansas viene trascinata assieme alla sua casa ed al cagnolino Toto in uno strambo universo parallelo dove con l'aiuto di tre bizzarri personaggi e di una lunga strada di mattoni gialli si mette alla ricerca del grande e potente Mago che forse saprà ricondurla a casa, è talmente nota da risultare quasi banale.<br />
Eppure, a mio parere, c'è un aspetto che rende questa storia assolutamente straordinaria e per certi versi inconsueta rispetto alle favole - o in generale, ai racconti per ragazzi - più "tradizionali".<br />
Già nella recensione dedicatagli su Mete D'Inchiostro ne avevo parlato, e qui voglio ripeterlo: la straordinarietà di questa storia sta nel messaggio che lancia a noi come agli uomini di un tempo, sulla necessità di trovare dentro di noi le risposte ai quesiti che cerchiamo, senza affidarci alla cialtroneria altrui.<br />
In nessuna delle altre storie che costellano la mia infanzia letteraria c'è un messaggio tanto potente. Anzi, tutt'altro. Nelle favole di solito ci sono le fate, o i maghi, che più o meno a distanza seguono le vicende umane e che, all'occorrenza, intervengono a correggere il cammino, o a difendere il loro protetto. Qui, tutto è capovolto.<br />
Insieme a Dorothy e ai suoi compagni di viaggio, intraprendiamo un cammino pieno di pericoli lungo la strada che ci conduce al palazzo del Grande e Potente Oz, pieni di aspettative e di speranza, perchè Lui e soltanto Lui, a quanto pare, sarà in grado di soddisfare le nostre richieste. Che non sono assolutamente richieste da poco. La piccola Dorothy vuole ritornare nel suo mondo e riabbracciare gli amati zii. Lo spaventapasseri vuole un cervello al posto della paglia che gli riempie la testa. L'uomo di latta vuole un cuore, per poter vivere le emozioni umane. E il leone, l'indimenticabile leone codardo, vuole il coraggio che dovrebbe essere caratteristica della sua specie.<br />
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen="" class="YOUTUBE-iframe-video" data-thumbnail-src="https://i.ytimg.com/vi/PSZxmZmBfnU/0.jpg" frameborder="0" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/PSZxmZmBfnU?feature=player_embedded" width="320"></iframe> </div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
Ma cosa accade, quando il piccolo gruppo di amici giunge alla sua meta? Scopre con disappunto e sgomento che il Grande e Potente Oz, altri non è che un impostore. Un mediocre, un piccolo ometto pavido e insicuro che si è costruito attorno un personaggio ed un palazzo per proteggere sè stesso e la sua fragile mediocrità dal mondo in cui vive, dominato da due potenti streghe che con le loro scorribande minacciano la tranquilla comunità degli abitanti di Oz.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
Qui, dunque, il primo grande "Messaggio in Bottiglia" che Baum dal lontano 1900 ci lancia: attenzione, bambini, a coloro nei quali riponete le vostre speranze ed aspettative. Attenzione ad affidarvi ad occhi chiusi a chi promette di sollevarvi da ogni vostra difficoltà, di risolvere i vostri problemi, di sottrarvi alle vostre responsabilità. Attenzione, perchè non è tutto oro ciò che luccica, e perchè costui spesso non è che un'impostore, un ometto debole che si gonfia come un pallone per sembrare più grosso di quello che è, e che coltiva le vostre insicurezze per tenervi sotto controllo.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
Un messaggio potente, non trovate?</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
E, d'altro canto, un messaggio che nella sua potenza rischia di abbaterci, come abbattuti sono i quattro protagonisti quando scoprono che, dopo tanta fatica, dopo tanti sacrifici, dopo tanti pericoli le loro speranze sono costrette a dissolversi come neve al sole.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
C'è di che lasciarsi abbattere, e rinunciare. Ma qui subentra il secondo, straordinario messaggio che questo libro vuole darci. Cosa accade, infatti, quando la speranza inizia a sfumare nella disperazione, ed i quattro stanno pericolosamente incominciando a credere che mai e poi mai soddisferanno i loro desideri? Accade che, come per incanto, si rendono conto che i loro desideri li hanno già realizzati, eccome. </div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
Accade che guardandosi alle spalle, si rendano conto che la lunga, pericolosa strada appena percorsa li ha costretti a mettersi in gioco, a rischiare, a crescere. E, ciascuno di essi, senza nemmeno rendersene conto ha dimostrato lungo il cammino di avere già dentro di sè i mezzi per ottenere ciò che tanto ardentemente desiderava. </div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
Ed è così che lo Spaventapasseri si rende conto di aver dimostrato in più occasioni arguzia ed intelligenza, per mettere in salvo il gruppo di amici dai pericoli del cammino; che l'Uomo di Latta realizza che le lacrime di dolore che ha versato lungo il percorso altro non erano che una dimostrazione dell'esistenza di quel cuore che era convinto di non avere; e perfino l'inguaribile Leone Codardo, ha dimostrato di possedere il coraggio cui tanto agognava nel momento in cui affronta saldamente e a testa alta la perfida strega.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
Personalmente, adoro questo aspetto della storia, adoro che in una favola, alla fine tutto si ribalti e salti fuori che non esistono maghi o incantesimi, ma solo la nostra forza interiore; e che la strada che percorriamo, gli episodi della nostra esistenza che ci mettono in crisi, le difficoltà che minacciano di abbatterci sono gli elementi che ci consentono di formare il nostro carattere.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
Resta poi, certo, la questione di Dorothy e del suo rientro nel Kansas. Una questione fatta di scarpette rosse rubate alla Perfida Strega dell'Est, del bacio di una strega buona, di una semplice formula magica.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
Questione in cui, inevitabilmente, un pizzico di magia può e deve intervenire: siamo pur sempre in una favola, d'altronde ^_^ </div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<br /></div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://i.pinimg.com/originals/09/c2/df/09c2df9b6542ff455de82ac843aa2fb5.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="800" data-original-width="571" height="320" src="https://i.pinimg.com/originals/09/c2/df/09c2df9b6542ff455de82ac843aa2fb5.jpg" width="228" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Illustrazione di Stefano Bessoni, tratta da PINTEREST</td></tr>
</tbody></table>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<br /></div>
<br />Letizia ^_^http://www.blogger.com/profile/02577890377532390854noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-773918438168211870.post-21845215921381031402017-06-01T02:51:00.001-07:002017-06-01T02:51:25.382-07:00La magia...<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<br />
<br />
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://4.bp.blogspot.com/-LTcjqSHb6Bk/WS_jY0HMTRI/AAAAAAAAA64/RrnSjzhZ9Toseh4y5i3gju9jsqzbLFwQwCLcB/s1600/BANANA%2BYOSHIMOTO.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="687" data-original-width="1600" height="171" src="https://4.bp.blogspot.com/-LTcjqSHb6Bk/WS_jY0HMTRI/AAAAAAAAA64/RrnSjzhZ9Toseh4y5i3gju9jsqzbLFwQwCLcB/s400/BANANA%2BYOSHIMOTO.png" width="400" /></a></div>
<br />
<br />
<br />Letizia ^_^http://www.blogger.com/profile/02577890377532390854noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-773918438168211870.post-44341017779552511822017-02-14T06:24:00.000-08:002017-02-14T06:24:04.557-08:00San Valentino: L'Amore secondo BariccoNel giorno degli innamorati, di parole e banalità se ne sprecano tante. Un po' come in tutte le giornate in cui si celebra qualcosa, d'altronde: il rischio di cadere nel baratro dell'ovvio è sempre in agguato.<br />
Pur non essendo poi io neanche una grande amante della "giornata degli innamorati", ho deciso di dedicare comunque un piccolo post all'amore, in questo mio blog. Ed ho scelto per questo le parole di Baricco. Sono di parte, lo ammetto: adoro lui, il suo stile, i suoi personaggi. Fra tutti, ho scelto Bartleboom, uno delle meravigliose creature incontrate in <a href="http://metedinchiostro.blogspot.it/2011/03/alessandro-baricco-oceano-mare.html"><b>Oceano Mare</b>. </a><br />
<br />
Perchè non possiamo parlare d'amore, senza citare lui, romantico, ingenuo, sognatore. Ma soprattutto, fedele a sè stesso. Bartleboom è uno che cerca l'amore vero, e non si accontenta di un surrogato. Vuole quello con la "A" maiuscola. Lo troverà? Non lo troverà? Rimando alla lettura del libro per conoscere per intero la sua storia.<br />
Intanto, rubando le parole di Baricco, auguro di cuore un buon san Valentino a tutti coloro che l'amore lo cercano, lo aspettano, e che in esso ancora credono:<br />
<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://4.bp.blogspot.com/-m4ZTevucuZM/WKG_uA371FI/AAAAAAAAA4c/SfKMSIJvekkwONCef5oK25CaOwUmD_suACLcB/s1600/baricco_bartleboom.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="266" src="https://4.bp.blogspot.com/-m4ZTevucuZM/WKG_uA371FI/AAAAAAAAA4c/SfKMSIJvekkwONCef5oK25CaOwUmD_suACLcB/s400/baricco_bartleboom.png" width="400" /></a></div>
<br />
<br />
<div style="text-align: center;">
"Ha 38 anni, Bartleboom. Lui pensa che da qualche parte, nel mondo, incontrerà un giorno una donna che, da sempre, è la<i> sua </i>donna. Ogni tanto si rammarica che il destino si ostini a farlo attendere con tanta indelicata tenacia, ma col tempo ha imparato a considerare la cosa con grande serenità. Quasi ogni giorno, ormai da anni, prende la penna in mano e le scrive. Non ha nomi e non ha indirizzi da mettere sulle buste: ma ha una vita da raccontare. E a chi, se non a lei? Lui pensa che quando si incontreranno sarà bello posarle sul grembo una scatola di mogano piena di lettere e dirle "ti aspettavo".</div>
<div style="text-align: center;">
Lei aprirà la scatola e lentamente, quando vorrà, leggerà le lettere una ad una e risalendo un chilometrico filo di inchiostro blu si prenderà gli anni - i giorni, gli istanti - che quell'uomo, prima ancora di conoscerla, già le aveva regalato. O forse, più semplicemente, capovolgerà la scatola e attonita davanti a quella buffa nevicata di lettere sorriderà dicendo a quell'uomo </div>
<div style="text-align: center;">
"tu sei matto"</div>
<div style="text-align: center;">
E per sempre lo amerà..."</div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
<div style="text-align: center;">
(ALESSANDRO BARICCO, Oceano Mare)</div>
Letizia ^_^http://www.blogger.com/profile/02577890377532390854noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-773918438168211870.post-55015488712771504642017-02-01T06:52:00.002-08:002017-02-01T06:52:39.581-08:00MESSAGGI IN BOTTIGLIA - Rudjard Kipling, "Se"<br />
Qualche tempo fa attirò la mia attenzione il titolo di un brevissimo <b><a href="http://www.huffingtonpost.it/2015/12/30/se-kipling-poesia-_n_8893696.html">articolo</a></b> apparso sull'Huffington post, il quale recitava: "La poesia 'Se' di Kipling è l'eredità che tutti i figli dovrebbero ricevere dai propri padri.<br />
Da tempo rimurginavo su questa frase, ripetendo che avrei dovuto dedicare un post a questo tema, ed anzi, a tutti quei classici un tantino "messi da parte" che invece meriterebbero di tornare alla ribalta per i loro valori straordnariamente attuali.<br />
Mettiamoci poi anche il fatto che questo blog, nato come "costola"un tantino sfortunata del mio blog "<b><a href="http://metedinchiostro.blogspot.it/">Mete d'Inchiostro</a></b>", avrebbe dovuto essere nelle intenzioni il luogo in cui condividere brevi citazioni e soprattutto approfondire quelle discussioni che avrebbero appesantito troppo le recensioni, ma che poi di fatto non è mai decollato, a causa di una serie di impegni e vicissitudini della mia vita privata che mi hanno tolto parecchio tempo libero, allontanandomi per un po' dalla blogosfera.<br />
Ma ora che - a quanto pare - sono riuscita a ritagliarmi di nuovo piccoli scampoli di tempo per rintanarmi in questo mio angolo virtuale, perchè non riprendere in mano anche questo blog, dandogli finalmente vita?<br />
Proviamo dunque a cominciare da qui: da Kipling e da una rubrichetta che avrà una qualche cadenza non ben definita (ahimè) nella quale proporrò quelli che sono - a mio modestissimo parere - i classici da recuperare, ed i messaggi senza tempo che questi ultimi contengono.<br />
<br />
Dunque, dicevamo, Rudjard Kipling, premio Nobel per la letteratura nel 1907 per "Il Libro della Giungla", cittadino britannico nato in India nel 1865, scrittore, giornalista, viaggiatore. (Rimando a <a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Rudyard_Kipling"><b>Wikipedia</b></a> per i dettagli biografici)<br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/0/07/Kipling_nd.jpg/220px-Kipling_nd.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/0/07/Kipling_nd.jpg/220px-Kipling_nd.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">immagine tratta da Wikipedia</td></tr>
</tbody></table>
Di lui ci restano straordinari romanzi d'avventura come, appunto "Il Libro della Giungla" e come "Capitani Coraggiosi"; ma ci resta anche la dolcissima, struggente "lettera al figlio" (nota universalmente come "SE"), poesia scritta nel 1895 e tutt'ora un condensato straordinario di insegnamenti.<br />
Poesia che, concordo pienamente con Huffington Post, tutti noi dovremmo leggere e rileggere ai nostri figli.<br />
<br />
<div style="text-align: center;">
<i><strong>IF</strong></i></div>
<div style="text-align: center;">
</div>
<div style="text-align: center;">
<i>If you can keep your head when all about you<br />
Are losing theirs and blaming it on you;<br />
If you can trust yourself when all men doubt you,<br />
But make allowance for their doubting too:<br />
If you can wait and not be tired by waiting,<br />
Or being lied about, don't deal in lies,<br />
Or being hated, don't give way to hating,<br />
And yet don't look too good, nor talk too wise;<br /><br />
If you can dream—and not make dreams your master;<br />
If you can think—and not make thoughts your aim,<br />
If you can meet with Triumph and Disaster<br />
And treat those two impostors just the same:<br />
If you can bear to hear the truth you've spoken<br />
Twisted by knaves to make a trap for fools,<br />
Or watch the things you gave your life to, broken,<br />
And stoop and build 'em up with worn-out tools;<br /><br />
If you can make one heap of all your winnings<br />
And risk it on one turn of pitch-and-toss,<br />
And lose, and start again at your beginnings<br />
And never breathe a word about your loss:<br />
If you can force your heart and nerve and sinew<br />
To serve your turn long after they are gone,<br />
And so hold on when there is nothing in you<br />
Except the Will which says to them: "Hold on!"<br /><br />
If you can talk with crowds and keep your virtue,<br />
Or walk with Kings—nor lose the common touch,<br />
If neither foes nor loving friends can hurt you,<br />
If all men count with you, but none too much:<br />
If you can fill the unforgiving minute<br />
With sixty seconds' worth of distance run,<br />
Yours is the Earth and everything that's in it,<br />
And—which is more—you'll be a Man, my son! </i></div>
<br />
Cosa altro occorre aggiungere? Personalmente, la adoro, La conosco a memoria (in inglese, non so perchè ^_^) , la ripeto a me stessa nei momenti di stanchezza mentale, tutta intera o solo alcuni passaggi. Trovo che tocchi tutti gli aspetti fondamentali della vita umana:<br />
<br />
<div style="text-align: center;">
<i>Se saprai mantenere la testa sulle spalle, </i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>quando tutti perdono la loro e se la prendono con te;</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i> Se sai credere in te stesso quando gli altri dubitano di te,</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>ma prendere comunque in considerazione il loro dubbio;</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>Se saprai aspettare senza stancarti di aspettare,</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>O, vittima di calunnie, non cederai anche tu alla calunnia;</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>O, se odiato, non lascerai spazio anche tu all'odio;</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>e tuttavia non ostentare mai troppa bontà o troppa saggezza;</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i> </i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>Se saprai sognare - senza che il sogno diventi il tuo padrone;</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>E saprai pensare - senza che il pensiero diventi il tuo unico scopo;</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>Se saprai incontrare il Trionfo e la Sconfitta</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>e trattare allo stesso modo entrambi questi due impostori;</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>Se sarai in grado di sopportare che la verità da te pronunciata</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>venga dilaniata da coltelli per farne trappole per gli stolti;</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>O vedere le cose per cui hai dato la vita distrutte,</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>e fermarti a ripararle con utensili logori.</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i> </i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>Se saprai fare un mucchio di tutte le tue fortune</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>e rimetterle in gioco in una mano di "testa o croce"</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>E perdere tutto, e ricominciare da capo, </i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>senza mai dire nulla della tua sconfitta;</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>Se saprai costringere il tuo cuore, i tuoi nervi ed i muscoli</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>a servire il tuo scopo, anche quando sono da tempo esausti,</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>ed insistere, quando in te non c'è più nulla</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>eccetto la Volontà che dice loro "tenete duro!"</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i><br /></i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>Se saprai parlare con le folle mantenendo la tua virtù,</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>e camminare con i re rimanendo te stesso;</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>se nè i nemici, nè gli amici più cari potranno ferirti,</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>se per te tutti gli uomini avranno un valore, ma nessuno ne avrà troppo;</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>Se sarai in grado di riempire ogni inesorabile minuto</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>di sessanta secondi pieni di valore,</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>tua sarà la Terra e tutt ciò che è sopra di essa,</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>e - cosa ancora più importante! - sarai un Uomo, figlio mio.</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i> </i></div>
<div style="text-align: left;">
<i> </i></div>
<div style="text-align: left;">
<i> </i></div>
<div style="text-align: left;">
Da brividi<i>. </i>Semplicemente, il mondo sarebbe un posto diverso e migliore, se tutti noi ci attenessimo a questi pochi, solidi insegnamenti.</div>
<div style="text-align: left;">
<i><br /></i></div>
<div style="text-align: left;">
<i><br /></i></div>
<div style="text-align: left;">
<i><br /></i></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe width="320" height="266" class="YOUTUBE-iframe-video" data-thumbnail-src="https://i.ytimg.com/vi/RBCaRFY3iyA/0.jpg" src="https://www.youtube.com/embed/RBCaRFY3iyA?feature=player_embedded" frameborder="0" allowfullscreen></iframe></div>
<div style="text-align: left;">
<i><br /></i></div>
<div style="text-align: center;">
<i><br /></i></div>
<div style="text-align: center;">
<i><br /></i></div>
<i><br /></i>
<br />Letizia ^_^http://www.blogger.com/profile/02577890377532390854noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-773918438168211870.post-54559134714630684632017-01-23T06:36:00.000-08:002017-01-23T06:37:29.878-08:00Abbiamo tutti quanti un Cavaliere.....<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://4.bp.blogspot.com/-k6zGGsa6x5A/WIYUjow2YSI/AAAAAAAAA2U/f4uQhXDirtMw3Et1kK2Rr4jKsKTmcCCUwCLcB/s1600/GIANNI%2BRODARI.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="171" src="https://4.bp.blogspot.com/-k6zGGsa6x5A/WIYUjow2YSI/AAAAAAAAA2U/f4uQhXDirtMw3Et1kK2Rr4jKsKTmcCCUwCLcB/s400/GIANNI%2BRODARI.png" width="400" /></a></div>
<br />
<br />Letizia ^_^http://www.blogger.com/profile/02577890377532390854noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-773918438168211870.post-69517730597022705202017-01-12T05:56:00.002-08:002017-01-12T05:56:50.196-08:00FELICITA'<br />
<br />
<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://3.bp.blogspot.com/-AwqJ7w0YSg0/WHeK7HywhUI/AAAAAAAAA1M/B6n5dkL9XhcodIj9iJYldCDtAauEXBBIwCLcB/s1600/CATHERINE%2BPANCOL.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="171" src="https://3.bp.blogspot.com/-AwqJ7w0YSg0/WHeK7HywhUI/AAAAAAAAA1M/B6n5dkL9XhcodIj9iJYldCDtAauEXBBIwCLcB/s400/CATHERINE%2BPANCOL.png" width="400" /></a></div>
<br />
<br />
<br />
<br />Letizia ^_^http://www.blogger.com/profile/02577890377532390854noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-773918438168211870.post-17735083278225536542016-11-02T05:59:00.000-07:002017-01-12T05:37:35.686-08:00GLI ADULTI..<br />
<br />
<br />
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://2.bp.blogspot.com/-dJFzEFckdjk/WBni4p9VB4I/AAAAAAAAAzs/sxRn7WRE6NEvrowqz6d4hPJvI-DYWwKfgCLcB/s1600/NEIL%2BGAIMAN.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="170" src="https://2.bp.blogspot.com/-dJFzEFckdjk/WBni4p9VB4I/AAAAAAAAAzs/sxRn7WRE6NEvrowqz6d4hPJvI-DYWwKfgCLcB/s400/NEIL%2BGAIMAN.png" width="400" /></a></div>
<br />
<br />Letizia ^_^http://www.blogger.com/profile/02577890377532390854noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-773918438168211870.post-62617518526484363962016-09-16T02:01:00.001-07:002017-01-12T05:37:57.603-08:00FORTUNA <div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<a href="https://3.bp.blogspot.com/-aeU1fwWMOc8/V9u0wVSGS-I/AAAAAAAAAxo/t5m89z_eEBc9S8s4_-cDNWtfpSoV03xcwCLcB/s1600/MICHAEL%2BENDE.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="170" src="https://3.bp.blogspot.com/-aeU1fwWMOc8/V9u0wVSGS-I/AAAAAAAAAxo/t5m89z_eEBc9S8s4_-cDNWtfpSoV03xcwCLcB/s400/MICHAEL%2BENDE.png" width="400" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
</div>
Letizia ^_^http://www.blogger.com/profile/02577890377532390854noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-773918438168211870.post-41057995525505353472016-09-04T12:02:00.001-07:002016-09-04T12:03:29.032-07:00AVREMMO VOLUTO...<br />
<br />
<br />
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://3.bp.blogspot.com/-zH9o9al93pA/V8xvd-a7q2I/AAAAAAAAAxA/ucSRbidjCWgSjB29a-gLiHs9n8IZ8QITQCLcB/s1600/JONATHAN%2BCOE.png" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="200" src="https://3.bp.blogspot.com/-zH9o9al93pA/V8xvd-a7q2I/AAAAAAAAAxA/ucSRbidjCWgSjB29a-gLiHs9n8IZ8QITQCLcB/s400/JONATHAN%2BCOE.png" width="400" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<br />
<br />
<br />
<br />
<div style="text-align: center;">
<i>Tratto da: Jonathan Coe, I terribili segreti di Maxwell Sim</i></div>
Letizia ^_^http://www.blogger.com/profile/02577890377532390854noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-773918438168211870.post-49359207404288309352014-10-02T02:53:00.000-07:002014-10-02T02:53:09.239-07:00Gli esseri umani non nascono..<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://2.bp.blogspot.com/-pvrw-Uhphy4/VC0fMHgYdZI/AAAAAAAAAng/SjOsoBnGuec/s1600/marquez.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"></a> </div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://2.bp.blogspot.com/-l-aNutHQ1h8/VC0gVUkjuWI/AAAAAAAAAno/IrLoZALvsBU/s1600/marquez2.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://2.bp.blogspot.com/-l-aNutHQ1h8/VC0gVUkjuWI/AAAAAAAAAno/IrLoZALvsBU/s1600/marquez2.png" height="371" width="400" /></a></div>
<br />Letizia ^_^http://www.blogger.com/profile/02577890377532390854noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-773918438168211870.post-31222035919106144172013-03-07T03:36:00.000-08:002013-03-07T03:36:56.392-08:00..avevo un nome....<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://4.bp.blogspot.com/-RINI_gZRXQE/UTh7exx2-FI/AAAAAAAAAk8/WXj9iaEYrxM/s1600/haruki.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="266" src="http://4.bp.blogspot.com/-RINI_gZRXQE/UTh7exx2-FI/AAAAAAAAAk8/WXj9iaEYrxM/s400/haruki.png" width="400" /></a></div>
<br />Letizia ^_^http://www.blogger.com/profile/02577890377532390854noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-773918438168211870.post-35690180024907042752013-01-19T13:51:00.000-08:002013-01-19T13:51:00.435-08:00Seppellisci una fantasia...... se vuoi coltivarla.<br />
Uccidila esponendola all'aria aperta.<br />
<br />
<div style="text-align: center;">
(Richard Powers)</div>
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<br /></div>
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<a href="http://3.bp.blogspot.com/-hJl7TW7mkr4/UPhyd687XNI/AAAAAAAAAjk/9xae4cg6zRE/s1600/IMG_9095.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="213" src="http://3.bp.blogspot.com/-hJl7TW7mkr4/UPhyd687XNI/AAAAAAAAAjk/9xae4cg6zRE/s320/IMG_9095.JPG" width="320" /></a></div>
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<br /></div>
Letizia ^_^http://www.blogger.com/profile/02577890377532390854noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-773918438168211870.post-73579597266214791152013-01-18T04:11:00.001-08:002013-03-07T03:44:18.021-08:00L'Orsa Maggiore...<div style="text-align: center;">
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<div style="text-align: center;">
<br /></div>
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<a href="http://3.bp.blogspot.com/-x0fJ4WUxuC4/UTh9g9YDnkI/AAAAAAAAAlI/OLX4TOE_TrU/s1600/blixen.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="266" src="http://3.bp.blogspot.com/-x0fJ4WUxuC4/UTh9g9YDnkI/AAAAAAAAAlI/OLX4TOE_TrU/s400/blixen.png" width="400" /></a></div>
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<br /></div>
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<br /></div>
Letizia ^_^http://www.blogger.com/profile/02577890377532390854noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-773918438168211870.post-11761097076695132072013-01-17T13:16:00.001-08:002013-01-17T13:16:38.201-08:00 Se ami qualcuno che ti ama........ non smascherare mai i suoi sogni; il più grande - e illogico - sei tu.<br />
<br />
<div style="text-align: center;">
(Alessandro Baricco)</div>
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<br /></div>
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<a href="http://2.bp.blogspot.com/-IL916PDdq-I/UPhqJESgpGI/AAAAAAAAAjE/kHFI8unPV8w/s1600/IMG_0431.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="213" src="http://2.bp.blogspot.com/-IL916PDdq-I/UPhqJESgpGI/AAAAAAAAAjE/kHFI8unPV8w/s320/IMG_0431.JPG" width="320" /></a></div>
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Letizia ^_^http://www.blogger.com/profile/02577890377532390854noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-773918438168211870.post-48898431401254948972013-01-16T13:57:00.001-08:002013-01-16T13:57:48.730-08:00Qualche volta il destino assomiglia a una tempesta di sabbia.... ...che muta
incessantemente la direzione del percorso. Per evitarlo cambi
l'andatura. E il vento cambia andatura, per seguirti meglio. Tu allora
cambi di nuovo, e subito di nuovo il vento cambia per adattarsi al tuo
passo. Questo si ripete infinite volte, come una danza sinistra con il
dio della morte prima dell'alba. Perché quel vento non è qualcosa che è
arrivato da lontano, indipendente da te. È qualcosa che hai dentro. Quel
vento sei tu. Perciò l'unica cosa che puoi fare è entrarci, in quel
vento, camminando dritto, e chiudendo forte gli occhi per non far
entrare la sabbia.<br />
<br />
(Murakami Haruki, Kafka sulla spiaggia) <br />
<br />
<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://3.bp.blogspot.com/-kJh36CWbttQ/UPciU2zcC1I/AAAAAAAAAi0/z_l3m_XIduw/s1600/IMG_8729.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="213" src="http://3.bp.blogspot.com/-kJh36CWbttQ/UPciU2zcC1I/AAAAAAAAAi0/z_l3m_XIduw/s320/IMG_8729.JPG" width="320" /></a></div>
<br />Letizia ^_^http://www.blogger.com/profile/02577890377532390854noreply@blogger.com5